sabato 14 giugno 2014

Abbecedario

A - Altiforno
B - Berlina (Vagoncino da Miniera)
C - Carbone
D - Dinamite
E - Étienne Lantier
F - Ferro
G - Grisù
H - Hennebeau
I - Internazionale Comunista
L - Lampada
M - Miniera
N - Négrel
O - Operaio
P - Pompa di Eduzione
Q - Questione Sociale
R - Rivestimento
S - Sciopero
T - Telegramma
U - Umidità
V - Vapore
Z - Zola

venerdì 13 giugno 2014

Utensili: Pala, Rastrello

"Le berline che vi giungevano direttamente dalla ricevitoria, rovesciavano il loro contenuto sulle tramogge dei lunghi sdruccioli di lamiera - ai due lati dei quali le operaie addette alla cernita, in piedi su gradini e armate di pala e rastrello, separavano le pietre dal carbone; per quindi spingere questo verso delle specie di imbuti, dai quali cadeva nei carri ferroviari, fermi lì sotto in attesa di carico." Parte Prima, Capitolo Sesto
Alcuni esempi di pala
Un rastrello in legno antico

domenica 8 giugno 2014

Il Coltello

I coltelli hanno molteplici funzioni: possono essere usati in cucina:

"E, bevutoci sopra un bicchierone d'acqua, si mise davanti il pasticcio di maiale. Ne tagliava dei pezzetti e con la punta del coltello li spalmava sul pane." Parte Seconda, Capitolo Quarto
"Dicendo, cavò un coltello a lama fissa, nuovo di trinca; e con quello si mise a ripulire il pesce delle cacatine di mosca."  Parte Quarta, Capitolo Sesto
Esempio di Coltello a lama fissa


Ma anche come arma:
"Sei pronto? Uno di noi due deve restarci. Dategli un coltello; io ho il mio." Parte Quinta, Capitolo Quarto

sabato 7 giugno 2014

Utensili: Cacciavite, Sega, Martello e Scalpello

"Arrotolati nel vestito c'erano un cacciavite,
una piccola sega robusta,
 un martello

e uno scalpello.
Messosi sottobraccio l'involto, anziché uscire per la baracca, infilò lo stretto corridoio che conduceva al passaggio delle scale; contandole, lentamente prese a scendere, al buio." Parte Settima, Capitolo Secondo


venerdì 6 giugno 2014

Il Fucile

"Sul terrapieno del Voreux, nel vento gelido che vi soffiava, passeggiava notte e giorno un soldato con la baionetta inastata, dominando di lassù la piatta pianura come il gabbiere il bastimento". Parte Sesta, Capitolo Primo

"Tutto questo fu l'affare di un attimo: s'avvertì un grido soffocato, il rumore di ferraglia che fece il fucile nel cadere... Già la luna riappariva radiosa." Parte Sesta, Capitolo Quarto

"E, messosi lui il fucile ad armacollo, Stefano impugnò il morto per le spalle. E tutti e due scesero passo passo con quel peso dal terrapieno, attenti a non far franare qualche pietra." Parte Sesta, Capitolo Quarto
Soldato della Marina Francese dell'800 con fucile dotato di baionetta

mercoledì 4 giugno 2014

L'orologio a cucù

"Completava l'arredamento una scatola, sulla credenza, di cartone rosso e l'orologio a cucù, dal quadrante dipinto a vivaci colori che riempiva del suo tic-tac il vuoto del soffitto." Parte Prima, Capitolo Secondo

"La stanza pareva morta; da due giorni non l'animava più l'amico tic-tac dell'orologio a cucù; dacché, partito l'ultimo pugno di lana, avevano venduto anche quello per ricavarne tre franchi." Parte Quarta, Capitolo Quinto

"Inchiodato su una sedia davanti alla stufa spenta, Bonnemort era solo. Aveva gli occhi fissi sbarrati. Intorno a lui, la saletta pareva immensa, ora che non c'era più il mobilio d'abete verniciato, né l'orologio a cucù che una volta la animava" Parte Settima, Capitolo Quinto




martedì 3 giugno 2014

Il mulino

"Ormai invecchiava e la limpidità del suo sguardo si velava a volte di malinconia. Chi sa che nel suo testone confuso non rivedesse vagamente il mulino dov'era nato; un mulino nei pressi di Marchiennes, affacciato sulla Scarpe, circondato di verzura, battuto sempre dal vento. Un mulino sul quale, altissima, ardeva una lampada; immensa; che la sua memoria di bestia stentava ormai a ricordar bene. E la testa ciondolante, le vecchie zampe prese da un tremito, Battaglia si sforzava, senza riuscirvi, di ricordare il sole." Parte Prima, Capitolo Quinto

Un mulino a vento antico



venerdì 30 maggio 2014

La Dinamite

"Era verso l'ignoto che tranquillamente si incamminava; verso lo sterminio; a far saltare, dovunque vi fosse dinamite, uomini e città." Parte Settima, Capitolo Terzo

L'invenzione della dinamite è merito di Alfred Nobel; una ricostruzione degli eventi è visibile su Youtube:

giovedì 29 maggio 2014

La Ghisa

"Invece di dirigersi verso il fabbricato, si decise a salire sul terrapieno, sul quale ardevano, in bracieri di ghisa, i tre fuochi che aveva avvistati per primi e che servivano a far luce agli operai nel loro lavoro e a riscaldarli." Parte Prima, Capitolo Primo

"Si cominciava a estrarre; e sulle lastre di ghisa era un rintronare continuo, un rullare incessante di berline, un correre di operai che le spingevano curvando la schiena, tra l'agitarsi e lo strepitare di tutti quegli ordigni al buio." Parte Prima, Capitolo Terzo

"Fu Stefano a impugnare la sbarra di comando e ad eseguire la manovra; appena in tempo che già Levaque con altri due s'arrampicava sull'armatura di ghisa che portava le pulegge." Parte Quinta, Capitolo Terzo

La ghisa è una lega di ferro-carbonio, ottenuta per trattamento di minerali di ferro. La sua produzione avviene solitamente negli altiforni. (vedi post)

mercoledì 28 maggio 2014

La Carrozza

"Davanti all'ingresso si era, proprio in quel momento, venuta a fermare una carrozza, con dentro una signora in pelliccia e un signore col nastrino all'occhiello." Parte Seconda, Capitolo Secondo

"Tornò alla carrozza che il cocchiere stava già mettendo in rimessa, e ne ritirò una cassetta nera di legno che prese sottobraccio." Parte Quarta, Capitolo Quarto

"Mentre la carrozza filava di nuovo in pianura, Négrel prese a motteggiare sulla leggenda. Era di solito per combustione spontanea, dovuta all'attrito della polvere di carbone, che le miniere prendevano fuoco." Parte Quinta, Capitolo Primo



martedì 27 maggio 2014

Il lusso delle case borghesi

Nonostante la povertà dei lavoratori delle proprie miniere, i borghesi non avevano alcun problema nel godere del lusso più sfrenato:

"Nella sala ovattata di sontuose tappezzerie, con antiche cassapanche di quercia lungo le pareti, i convitati si mettevano a loro agio. Credenze a vetri luccicavano di argenteria,...

...un lampadario di rame pendeva dal soffitto e nelle sue bocce si specchiavano palme e ciuffi di aspidistra che sorgevano da vasi di maiolica.
Fuori, la giornata di dicembre, che una pungente brezza gelava; mentre il tepore di serra che regnava nell'interno permetteva di avvertire nell'aria l'aroma dell'ananas che aspettava, tagliato a fette, in una coppa di cristallo." 
(Parte Quarta, Capitolo Primo)





domenica 25 maggio 2014

Il treno

"Il giorno prima, uscendo dall'ospedale, aveva dormito al Buontempone; e quel mattino s'era alzato prestissimo per esaudire il solo desiderio che gli restava: salutare i compagni, prima di andare a Marchiennes a prendere il treno delle otto."  (Parte Settima, Capitolo Sesto)

"Vincendo la tentazione di indugiarsi, Stefano accelerò il passo: l'ora del treno s'avvicinava e aveva ancora sei chilometri da percorrere. " (Parte Settima, Capitolo Sesto)



Per una storia del treno in Italia: link

sabato 24 maggio 2014

La zappa

"Li mandarono in fondo alla galleria nord, tre chilometri quasi di strada, a sgombrare un camminamento della vena Diciotto Pollici, ostruito da una frana. Si mise mano alla pala e alla zappa. Stefano, Chaval e cinque altri attendevano al lavoro di sgombro, mentre Caterina e due manovali caricavano e spingevano lo sterro al piano inclinato. " Parte Settima, Capitolo Terzo

"Qualcuno persino vi spezzò sopra il bastone. I dadi saltavano, i pezzi d'acciaio e d'ottone si sconnettevano; una zappa, maneggiata a due mani, sventrò il serbatoio di ghisa che si vuotò inondando il locale; un ultimo gorgoglìo, simile a un rantolo, segnò la morte della pompa." Parte Quinta, Capitolo Quarto


"Dei tre staccatori, uno era quello che, nel giorno dell'assalto ai pozzi, aveva assestato con una zappa il colpo di grazia alla pompa della Gaston-Marie. " Parte Settima, Capitolo Quinto





venerdì 23 maggio 2014

I gasometri

"Nella notte che celava nel suo grembo ogni cosa, non scorgeva che le fonderie e i gasometri laggiù, lontanissimi." (Parte Prima, Capitolo Primo)

"Non barlume d'alba in cielo; solo gli altiforni e i gasometri fiammeggiavano insanguinando il buio senza diradarlo." (Parte Prima, Capitolo Primo)

Un gasometro è una struttura ideata nel XIX secolo con lo scopo di immagazzinare il gas di città, utilizzato sia per usi domestici, sia per l'illuminazione pubblica delle città.Con la diffusione del gas metano però l'utilizzo di questo tipo di gas è via via scomparso e così anche i gasometri hanno perso il loro ruolo.
(vedi Wikipedia, Treccani per approfondimenti)

Il vecchio gasometro di Zwickau (Germania)

martedì 20 maggio 2014

Lo Sfruttamento Minorile

"Confidata la sua pena, mentre i due si allontanavano, la piccina riprese a spingere il carico; sfiancata, infangata, irrigidendo i braccini e le gambe d'insetto, simile a una formichetta impegnata a trascinare un peso sproporzionato alle sue forze." (Parte Prima, Capitolo Quinto)

Nel Germinal, si hanno chiari esempi di lavoro minorile, che era diffuso e accettato. A causa della povertà e della numerosità delle famiglie operaie, anche i bambini erano costretti a lavorare in miniera sin dalla più tenera età, per contribuire al mantenimento della famiglia, senza avere alcuna tutela.

LINK: Il lavoro minorile nell'Ottocento (video)

domenica 18 maggio 2014

Il Telegramma

"Sino alle nove, il direttore non fece che battere telegrammi: al prefetto di Lilla, alle autorità civili e militari, agli amministratori della Compagnia, per avvertire e chiedere istruzioni." (Parte Quarta, Capitolo Primo)

"Privato così del suo informatore, Hennebeau tornò al suo tavolo di lavoro, dove nel frattempo s'erano accumulati altri telegrammi."  (Parte Quarta, Capitolo Primo)

"Ma dopo quell'ora, ecco arrivare uno dopo l'altro due telegrammi: il primo annunciava l'invasione della Jean-Bart da parte degli scioperanti di Montsou; il secondo ne precisava i particolari: i cavi tagliati, i fuochi spenti, la devastazione del pozzo." (Parte Quinta, Capitolo Quinto)

Il telegrafo è un sistema di comunicazione a distanza ideato per la trasmissione di messaggi facendo uso di determinati codici. (vedi Treccani per approfondimenti)
Telegrafo dell'800.

venerdì 16 maggio 2014

La Pompa d'eduzione

"Del fantasmagorico spettacolo notturno restava solo il soffio della pompa d'eduzione, quella specie di incessante respiro prolungato e faticoso: il fiato d'un orco che nulla poteva saziare e che lasciava ora scorgere il suo grigio pennacchio di fumo." (Parte Prima, Capitolo Sesto)

"Nel totale annientamento del pozzo, anche l'ansimare della pompa d'eduzione non arrivava più che come un rantolo lontano." (Parte Quarta, Capitolo Terzo)

Le pompe di eduzione venivano utilizzate per pompare l'acqua al di fuori delle miniere.
La prima macchina costruita da Watt fu una pompa per estrarre l'acqua dalle miniere, che funzionava con lo stesso principio di quella di Newcomen (Macchina di Newcomen), ma presentava alcune migliorie che ne aumentavano l'efficienza.

mercoledì 14 maggio 2014

Il Materasso

"Tutto andava a finire dai rigattieri: la lana dei materassi, le masserizie; qualche mobile, persino."
(Parte Quarta, Capitolo Quinto)

"Intorno, le pareti spoglie testimoniavano già da sole l'agonia della casa. Le fodere dei materassi erano andate a raggiungere dal rigattiere la lana che avevano contenuto." (Parte Sesta, Capitolo Secondo)


Materasso in lana, come quelli in uso nell'800.

Per una cronologia storica, visita Wikipedia.

domenica 11 maggio 2014

L'altoforno

"Nessun baluginare di alba nel morto cielo; soltanto gli altiforni vampeggiavano, e con essi rosseggiavano i forni da coke, insanguinando le tenebre senza illuminare l’ignoto." (Parte Prima, Capitolo Primo)

"Sotto il sole che pareva spegnerle, le batterie dei gasogeni e le torri degli altiforni emettevano pennacchi di fumo che, inquinando l'aria, ripiovevano in fuliggine." (Parte Quinta, Capitolo Primo)

"La pianura intorno ormai inghiottita dalla notte; vi bruciavano solo, all'orizzonte, i sinistri fuochi degli altiforni e dei gasogeni." (Parte Quinta, Capitolo Sesto)

L'altoforno è un impianto utilizzato per produrre ghisa a partire dal minerale ferroso. Erano presenti in gran numero nel Germinal, in quanto necessitavano di carbon coke per il loro utilizzo.
Schema Altoforno

venerdì 9 maggio 2014

Il piccone

"Ma dalla parte del mio uomo, oh essi è dai tempi dei tempi che lavorano nelle miniere! a cominciare dal nonno del nonno! insomma, non si sa da quando; dal primo colpo di piccone che hanno dato a Réquillart." Parte Seconda, Capitolo Secondo
"Da allora si diedero il cambio; l'uno o l'altro era sempre in ascolto, pronto a rispondere al minimo segnale. Non passò molto che distinsero dei colpi di piccone: s'iniziavano i lavori d'approccio, i compagni aprivano una galleria. Non un rumore sfuggiva alla loro attenzione."  Parte Settima, Capitolo Sesto


giovedì 8 maggio 2014

L'Associazione Internazionale dei Lavoratori

"Nel suo ingenuo zelo di neofita, nel suo astio di ribelle contro il capitalismo, Stefano insorse. Come «sciocchezze»? si trattava della Internazionale dei lavoratori, della famosa Associazione di cui da poco erano state gettate le basi.[...]
Alla base, la sezione, che rappresenta il comune; poi la federazione che raggruppa le sezioni d'una stessa provincia; quindi la nazione; e sopra la nazione, finalmente, l'Umanità, impersonata in un Consiglio generale dove ogni nazione è rappresentata da un segretario corrispondente. Prima di sei mesi, l'Internazionale conquisterebbe il mondo e detterebbe legge ai padroni riottosi." (Parte Terza, Capitolo Primo)

Un ruolo chiave all'interno del romanzo è rivestito dall'Internazionale, associazione avente lo scopo di creare legami tra le organizzazioni di lavoratori, nell'ottica di una comune lotta contro in capitalismo (per approfondimenti, vedi Wikipedia). Il fondatore della prima Internazionale fu Karl Marx:

martedì 6 maggio 2014

La caffettiera

"Intorno alle caffettiere le comari iniziavano la loro giornata, i pugni sui fianchi, le lingue in moto come pale di mulini a vento." (Parte Seconda, Capitolo Secondo)

"Del borgo erano rimaste padrone le donne; e s'invitavano a vicenda a scolare le caffettiere intorno alle tavole ancora calde della grassa mangiata." (Parte Terza, Capitolo Secondo)

"Fu un fringuello dal timbro squillante a strappare il primo premio: una caffettiera in ferro battuto."
(Parte Terza, Capitolo Secondo)

Verosimilmente, a quel tempo in Francia venivano utilizzate caffettiere di questo tipo:
Caffettiere francesi del 1850/60
Ulteriori informazioni al fondo di questa pagina: http://www.coffeemakers.it/collezione-mauro-carli-galleria-vacuum.php

giovedì 1 maggio 2014

Le Macchine a Vapore

Le macchine a vapore rivestirono un ruolo chiave nell'economia delle miniere. Venivano utilizzate per vari scopi: per pompare l'acqua al di fuori dei pozzi di estrazione, per muovere il mantice nelle fonderie, e per facilitare l'estrazione e il trasporto del carbone, che a sua volta ha aumentato le potenzialità del vapore.
In particolare nel Germinal una macchina a vapore viene descritta così:

"Era installata in alto a una distanza di venticinque metri dal pozzo; e poggiava così saldamente sulla sua base di mattoni che, pur andando a tutto vapore e sviluppando una forza di quattrocento cavalli, lo scorrere dell'enorme biella, che da una parte emergeva e dall'altra si sprofondava silenziosa come olio, non comunicava alle pareti la minima vibrazione."
Macchina a Vapore
Zola sottolinea l'importanza del meccanismo a biella-manovella, che creava un movimento rotatorio anziché 
solo alternativo, con aumento di potenza ("quattrocento cavalli") e riduzione di consumi e costi.
La macchina in questione era dotata di pulegge, di cui si parla come di 

"Due immense ruote di cinque metri di raggio, ai cui mozzi i due cavi di acciaio si avvolgevano e si svolgevano in senso contrario, girando con tale velocità da non apparire più all'occhio che come mulinelli di polvere grigia".
Meccanismo di Biella-Manovella
Ai cavi era collegato un sistema di gabbie che erano utilizzato per la salita e la discesa nel pozzo dei minatori e il movimento del carbone. 

lunedì 28 aprile 2014

Il Fiammifero


"Buttate le gambe fuori delle coperte, cercò a tastoni la candela; e, strofinato un fiammifero, l'accese."
(Parte Prima, Capitolo Secondo)

"Celato dietro un cespuglio, Stefano aspettava, quando lì vicino un lungo fruscio corse nella ramaglia: certo, la fuga spaventata di qualche biscia. Ma no! che qualcuno strofinava un fiammifero! e al brusco lampo di luce un'ombra si profilava nel buio." (Parte Quarta, Capitolo Sesto)

(Per un approfondimento sul fiammifero: Treccani)

La nascita del fiammifero e una curiosa storia:




sabato 26 aprile 2014

L'importanza del Cavallo

All'interno del romanzo, il ruolo del cavallo riveste un'importanza fondamentale.
Veniva utilizzato come mezzo di trasporto in sé, o per trainare le carrozze, mezzo di trasporto per le persone più abbienti.
Ma oltre a ciò, bisogna soprattutto sottolineare l'utilizzo del cavallo in miniera.

"Era Battaglia, quello lì, il più anziano della miniera; un cavallo bianco con dieci anni di servizio a quella profondità. Da dieci anni, Battaglia viveva in quel buco, senza aver rivisto il sole; occupando nella scuderia sempre lo stesso posto, percorrendo, nell'adempimento del suo dovere, sempre le stesse gallerie." 
Parte Prima, Capitolo Quinto

Venivano sostanzialmente sfruttati nel traino delle berline (vagoni da miniera), nelle gallerie in profondità delle miniere.
Zola parla si riferisce a Battaglia come ad un "grande cavallo fulvo"; spesso in realtà venivano utilizzati dei pony, più adatti alle dimensioni dei cunicoli.
Si ricordi a questo proposito lo Shetland, una razza di pony utilizzata nelle miniere delle isole omonime e in Scozia proprio perché dotata di forza e resistenza, oltre che di piccole dimensioni.

Un esempio di pony di razza Shetland.

Segnalo infine una breve storia dell'utilizzo dei pony in miniera nel Regno Unito, resa disponibile 

lunedì 21 aprile 2014

Il Riscaldamento nel Germinal

L'apparecchio per eccellenza usato per riscaldarsi nel Germinal è la Stufa.


Oltre ad essere usata per il riscaldamento, in ambito domestico veniva utilizzata per cucinare:

"Da basso, Caterina s'era anzitutto preoccupata d'accendere il fuoco nella stufa; una stufa di ghisa con fornello a graticola al centro e due ai lati, nei quali bruciava giorno e notte carbon fossile."  
Parte Prima, Capitolo Secondo

Potevano essere di diverso tipo, in ghisa, come l'esempio visto sopra, o in ferro, come si vede nel Capitolo Terzo, Parte Prima:
"Al centro s'arroventava una specie di stufa in ferro mancante di sportello, talmente rimpinzata di carbon fossile che dei tizzoni ne traboccavano crepitando sul pavimento in terra battuta."

In ogni caso, il combustibile utilizzato era il carbon fossile, sotto forma di "scagliette", ovvero materiale di bassa qualità che si accendeva con difficoltà.

martedì 15 aprile 2014

Lampade e Grisù, una combinazione letale

"Mettici la mano... Pare vento, senti? E' il grisù!"
    Parte Prima, Capitolo Quarto

Il grisù è un gas tipico delle miniere di carbone e di zolfo, dove si raccoglie in sacche nelle parti alte delle gallerie; combinato con l'aria, dà origine a una miscela altamente esplosiva. Ne era ben consapevole Zola, che poco dopo la precedente citazione lo definisce come

"Il terribile gas che poteva da un momento all'altro far saltare la miniera"
   Parte Prima, Capitolo Quarto

I minatori ne erano ben consapevoli della sua presenza e pericolosità, e lo sapevano riconoscere con facilità, dal momento che "aggravava le palpebre" e che aveva una particolare proprietà, come nota poco dopo Etienne:

"Le offrì l'occasione di distrarlo almeno, la meraviglia con cui il giovanotto notava che la fiamma della lampada era adesso turchina e che bruciava in un alone pallido"
    Parte Prima, Capitolo Quarto

Le lampade utilizzate in miniera erano a fiamma libera, estremamente pericolose perchè potevano innescare esplosioni di grisù, quando questo si accumulava oltremodo.
Fondamentale è dunque l'invenzione da parte di Humphry Davy della lampada di sicurezza o  lampada di Davy. In essa la fiamma è isolata dall'aria da una fine reticella di rame, che impediva il contatto col gas e il propagarsi delle esplosioni.

mercoledì 9 aprile 2014

Contesto storico - Seconda parte

Andiamo ora a citare alcuni eventi significativi a partire circa dal 1866, anno in cui hanno inizio le vicende narrate:
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1864: Viene fondata la Prima Internazionale comunista, citata più volte nel Germinal.

1866: In Italia imperversa la terza guerra d'indipendenza.

1867: Alfred Nobel inventa la dinamite, che verrà poi usata intensivamente nell'industria mineraria.

1869: Adolphe Quetelet ristampa La physique sociale, nel quale analizza l'uomo dal punto di vista delle meccaniche che ne regolano il comportamento fisico, intellettuale e morale, attraverso l'applicazione del calcolo delle probabilità.

1870: Inizia la Seconda Rivoluzione Industriale;
          Il 2 Gennaio a New York inizia la costruzione del Ponte di Brooklyn.

1871: Il 18 Marzo nasce in Francia la Comune di Parigi.

1879: Thomas Edison mostra al pubblico la prima lampada ad incandescenza.

1885: A New York arriva la Statua della Libertà, regalata dai francesi.

1889: Inaugurata a Parigi la Tour Eiffel, costruita in occasione dell'Esposizione Universale parigina.

sabato 5 aprile 2014

Contesto Storico/Geografico

Il romanzo è stato pubblicato come "feuilleton" sulla rivista Gli Blas a cavallo tra il 1884 e il 1885, e poi pubblicato come romanzo nel marzo del 1885.
Pubblicità per la pubblicazione di Germinal nella
rivista Gli Blas del 25 novembre 1884
La vicenda invece si sviluppa circa vent'anni prima, a partire dal 1866, ed è ambientato nel Nord della Francia, nel borgo minerario di Montsou (al confine con il Belgio), nella miniera di Voreux, dove il protagonista Étienne Lantier riesce a trovare lavoro.
Topografia generale del Germinal, disegnata da Zola

mercoledì 2 aprile 2014

Il Libro

Émile ZOLA, Germinal, Torino: Einaudi, 2012.



É possibile la lettura online del libro, potete trovare qui il PDF:
http://isole.ecn.org/ponte/classici/zola.pdf













Germinal ha ispirato diverse trasposizioni teatrali e cinematografiche, ricordiamo in particolare l'adattamento di Claude Berri del 1993, con l'attore francese Gérard Depardieu nel ruolo del protagonista, Étienne Lantier:

venerdì 28 marzo 2014

Il perché del Blog

Salve a tutti!
Prima di iniziare, ho ritenuto opportuno fare un post introduttivo in cui spiegare lo scopo del blog, in modo tale da permettere anche a chi non frequenta il corso di Storia della Tecnologia tenuto al Politecnico di Torino dal Prof. Vittorio Marchis di cogliere fin da subito il senso di quello che farò.
In sostanza, a partire da un libro scelto (nel mio caso Germinal, di Emile Zola) dovrò preoccuparmi di cercare le "tracce" di tecnologia presenti in esso e analizzarle, sempre nell'ottica del loro rapporto con la società dell'epoca.
Inoltre a breve presenterò il libro e cercherò di delineare un minimo di contesto storico e geografico, per capire nello specifico dove ci stiamo muovendo.
Buona lettura/visione a tutti!