lunedì 28 aprile 2014

Il Fiammifero


"Buttate le gambe fuori delle coperte, cercò a tastoni la candela; e, strofinato un fiammifero, l'accese."
(Parte Prima, Capitolo Secondo)

"Celato dietro un cespuglio, Stefano aspettava, quando lì vicino un lungo fruscio corse nella ramaglia: certo, la fuga spaventata di qualche biscia. Ma no! che qualcuno strofinava un fiammifero! e al brusco lampo di luce un'ombra si profilava nel buio." (Parte Quarta, Capitolo Sesto)

(Per un approfondimento sul fiammifero: Treccani)

La nascita del fiammifero e una curiosa storia:




sabato 26 aprile 2014

L'importanza del Cavallo

All'interno del romanzo, il ruolo del cavallo riveste un'importanza fondamentale.
Veniva utilizzato come mezzo di trasporto in sé, o per trainare le carrozze, mezzo di trasporto per le persone più abbienti.
Ma oltre a ciò, bisogna soprattutto sottolineare l'utilizzo del cavallo in miniera.

"Era Battaglia, quello lì, il più anziano della miniera; un cavallo bianco con dieci anni di servizio a quella profondità. Da dieci anni, Battaglia viveva in quel buco, senza aver rivisto il sole; occupando nella scuderia sempre lo stesso posto, percorrendo, nell'adempimento del suo dovere, sempre le stesse gallerie." 
Parte Prima, Capitolo Quinto

Venivano sostanzialmente sfruttati nel traino delle berline (vagoni da miniera), nelle gallerie in profondità delle miniere.
Zola parla si riferisce a Battaglia come ad un "grande cavallo fulvo"; spesso in realtà venivano utilizzati dei pony, più adatti alle dimensioni dei cunicoli.
Si ricordi a questo proposito lo Shetland, una razza di pony utilizzata nelle miniere delle isole omonime e in Scozia proprio perché dotata di forza e resistenza, oltre che di piccole dimensioni.

Un esempio di pony di razza Shetland.

Segnalo infine una breve storia dell'utilizzo dei pony in miniera nel Regno Unito, resa disponibile 

lunedì 21 aprile 2014

Il Riscaldamento nel Germinal

L'apparecchio per eccellenza usato per riscaldarsi nel Germinal è la Stufa.


Oltre ad essere usata per il riscaldamento, in ambito domestico veniva utilizzata per cucinare:

"Da basso, Caterina s'era anzitutto preoccupata d'accendere il fuoco nella stufa; una stufa di ghisa con fornello a graticola al centro e due ai lati, nei quali bruciava giorno e notte carbon fossile."  
Parte Prima, Capitolo Secondo

Potevano essere di diverso tipo, in ghisa, come l'esempio visto sopra, o in ferro, come si vede nel Capitolo Terzo, Parte Prima:
"Al centro s'arroventava una specie di stufa in ferro mancante di sportello, talmente rimpinzata di carbon fossile che dei tizzoni ne traboccavano crepitando sul pavimento in terra battuta."

In ogni caso, il combustibile utilizzato era il carbon fossile, sotto forma di "scagliette", ovvero materiale di bassa qualità che si accendeva con difficoltà.

martedì 15 aprile 2014

Lampade e Grisù, una combinazione letale

"Mettici la mano... Pare vento, senti? E' il grisù!"
    Parte Prima, Capitolo Quarto

Il grisù è un gas tipico delle miniere di carbone e di zolfo, dove si raccoglie in sacche nelle parti alte delle gallerie; combinato con l'aria, dà origine a una miscela altamente esplosiva. Ne era ben consapevole Zola, che poco dopo la precedente citazione lo definisce come

"Il terribile gas che poteva da un momento all'altro far saltare la miniera"
   Parte Prima, Capitolo Quarto

I minatori ne erano ben consapevoli della sua presenza e pericolosità, e lo sapevano riconoscere con facilità, dal momento che "aggravava le palpebre" e che aveva una particolare proprietà, come nota poco dopo Etienne:

"Le offrì l'occasione di distrarlo almeno, la meraviglia con cui il giovanotto notava che la fiamma della lampada era adesso turchina e che bruciava in un alone pallido"
    Parte Prima, Capitolo Quarto

Le lampade utilizzate in miniera erano a fiamma libera, estremamente pericolose perchè potevano innescare esplosioni di grisù, quando questo si accumulava oltremodo.
Fondamentale è dunque l'invenzione da parte di Humphry Davy della lampada di sicurezza o  lampada di Davy. In essa la fiamma è isolata dall'aria da una fine reticella di rame, che impediva il contatto col gas e il propagarsi delle esplosioni.

mercoledì 9 aprile 2014

Contesto storico - Seconda parte

Andiamo ora a citare alcuni eventi significativi a partire circa dal 1866, anno in cui hanno inizio le vicende narrate:
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1864: Viene fondata la Prima Internazionale comunista, citata più volte nel Germinal.

1866: In Italia imperversa la terza guerra d'indipendenza.

1867: Alfred Nobel inventa la dinamite, che verrà poi usata intensivamente nell'industria mineraria.

1869: Adolphe Quetelet ristampa La physique sociale, nel quale analizza l'uomo dal punto di vista delle meccaniche che ne regolano il comportamento fisico, intellettuale e morale, attraverso l'applicazione del calcolo delle probabilità.

1870: Inizia la Seconda Rivoluzione Industriale;
          Il 2 Gennaio a New York inizia la costruzione del Ponte di Brooklyn.

1871: Il 18 Marzo nasce in Francia la Comune di Parigi.

1879: Thomas Edison mostra al pubblico la prima lampada ad incandescenza.

1885: A New York arriva la Statua della Libertà, regalata dai francesi.

1889: Inaugurata a Parigi la Tour Eiffel, costruita in occasione dell'Esposizione Universale parigina.

sabato 5 aprile 2014

Contesto Storico/Geografico

Il romanzo è stato pubblicato come "feuilleton" sulla rivista Gli Blas a cavallo tra il 1884 e il 1885, e poi pubblicato come romanzo nel marzo del 1885.
Pubblicità per la pubblicazione di Germinal nella
rivista Gli Blas del 25 novembre 1884
La vicenda invece si sviluppa circa vent'anni prima, a partire dal 1866, ed è ambientato nel Nord della Francia, nel borgo minerario di Montsou (al confine con il Belgio), nella miniera di Voreux, dove il protagonista Étienne Lantier riesce a trovare lavoro.
Topografia generale del Germinal, disegnata da Zola

mercoledì 2 aprile 2014

Il Libro

Émile ZOLA, Germinal, Torino: Einaudi, 2012.



É possibile la lettura online del libro, potete trovare qui il PDF:
http://isole.ecn.org/ponte/classici/zola.pdf













Germinal ha ispirato diverse trasposizioni teatrali e cinematografiche, ricordiamo in particolare l'adattamento di Claude Berri del 1993, con l'attore francese Gérard Depardieu nel ruolo del protagonista, Étienne Lantier: